Buccellato, la ciambella di Natale della tradizione siciliana

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In un mondo di panettoni meneghini e pandori veronesi, la tradizione dei dolci di Natale italiana è in realtà molto più ricca e complessa di così. E soprattutto, guarda ben oltre il Nord Italia, toccando ciascuna regione (e spesso ciascuna città), ognuna con un prodotto specifico. Il Lazio ha il pangiallo, a Ferrara si prepara il pampapato, ma è in Sicilia che la tradizione ci accompagna a scoprire il buccellato, una ciambella con i colori e i sapori tipici del periodo natalizio. Oggi Nonna ti svela la sua ricetta, più facile a farsi che a raccontarsi, per chi vuole cimentarsi con qualcosa di diverso dal solito e, proprio per questo, ancora più speciale.

Ingredienti

  • 600 gr di farina 00
  • 180 gr di zucchero
  • 200 gr di strutto
  • 2 uova
  • 100 ml di latte
  • 500 gr di fichi secchi
  • 50 gr di uvetta
  • 50 gr di mandorle
  • 50 gr di pistacchi
  • 50 gr di nocciole
  • 50 gr di cioccolato fondente
  • 100 ml di Marsala
  • Tempo Preparazione: 30 minuti
  • Tempo Cottura: 40 minuti
  • Tempo Riposo: 60 minuti
  • Difficoltà: Normale
  • Cucina: Italiana
  • Categoria: Dolci

Procedimento

  1. In una ciotola capiente aggiungete gli ingredienti secchi (farina e zucchero). Amalgamate progressivamente le uova, il miele e lo strutto e lavorate con le mani per formare un impasto sodo. Aggiungete il latte e continuate a lavorare. Dovrete ottenere un impasto compatto e non appiccicoso. Lasciate riposare in frigorifero per circa un’ora.

  2. Preparate il ripieno del buccellato:

    • tritate i fichi secchi e lasciateli in ammollo con 100 ml di Marsala o altro vino liquoroso
    • mettete in ammollo l’uvetta in acqua appena calda per 20 minuti
    • tritate nocciolemandorlepistacchi

    Una volta preparati i singoli ingredienti, amalgamate il tutto in una ciotola, aggiungendo a piacere scorza di agrumi (limone e arancia), cannella, chiodi di garofano e poco miele. Il ripieno dovrà risultare lavorabile ma non troppo duro.

  3. Riprendete la sfoglia dal frigorifero, stendetela con l’aiuto di un mattarello e formate una striscia rettangolare. Al centro, versate il ripieno avendo cura di lasciare almeno 3-4 centimetri da ciascun bordo.

  4. Chiudete la sfoglia congiungendo le estremità e arrotolando: dovrete ottenere una forma simile a quella del casatiello, la classica ciambella. Riponetelo in uno stampo a ciambella da 24-26 centimetri su cui avrete spalmato olio o burro, in modo che non attacchi. Praticate delle incisioni profonde sulla superficie, tipiche di questo dolce, e spennellate la superficie con del miele.

  5. Cuocete a 180 °C (forno ventilato) per 40 minuti, fino a che la superfice risulterà dorata. Una volta sfornato, decorate la superficie con granella di pistacchio, ciliegie candite e altra frutta secondo il vostro gusto.

Qualche curiosità sul buccellato

A forma di ciambella, come biscotto oppure fatto in tanti piccoli assaggi monoporzione: il buccellato è il classico esempio di dolce della tradizione regionale italiana che ognuno prepara come vuole, secondo ricette spesso tramandate di generazione in generazione. Sbocconcellare, ovvero mangiarne piccoli bocconi, potrebbe essere l’origine linguistica, derivata dal latino, del suo nome. Del resto, già nell’antica Roma si preparava un pane chiamato buccellatus, di lunga durata, ideale soprattutto per i naviganti, che presero a prepararlo a forma di ciambella, per poterlo appendere. La variante siciliana attuale vede protagonista la frutta secca, soprattutto gli immancabili pistacchi. A proposito, lo sapevate che solo pochissimi vengono davvero dall’Italia? La maggior parte della vendita commerciale prevede l’impiego di pistacchi asiatici, soprattutto di Iran e Turchia, paesi dove storicamente si coltivano da tempo immemore.

Curiosità: il buccellato di Lucca è simile a quello siciliano, ma prevede il solo impiego di uva passa e anice. Lo si prepara in ogni momento dell’anno, ma la sua origine si fa risalire alla Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, che ricorre il 14 settembre.

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