Un sapore inconfondibile e un profumo intenso di cioccolato, che conquistò persino Gabriele D’Annunzio, che di dolci peraltro se ne intendeva parecchio. Nella città del Muretto, dove il mare incontra la fama della Liguria più turistica, si producono ancora oggi come un tempo i Baci di Alassio. Una delle specialità della ridente cittadina sulla Riviera di Ponente, sono annoverati tra gli emblemi della pasticceria ligure. La loro è una storia ricca, anche di contrasti con la vicina Spotorno e con il Piemonte, dove pure sono diffusi dei dolci chiamati baci. Insomma, c’è molto da raccontare e da cucinare!
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Trasferire le nocciole in un mixer insieme allo zucchero e tritate finemente.
Versate in una ciotola e aggiungete il cacao. Mescolate bene poi
incorporate anche il miele.
In un’altra ciotola montate gli albumi a neve con un pizzico di sale, poi uniteli alla miscela di nocciole, zucchero e cacao, amalgamando con delicatezza.
Formate dei mucchietti di composto sopra due teglie rivestite con carta forno utilizzando uno scavino per melone. Lasciate riposare per un’ora circa poi infornate a 160°C per 15/18 minuti.
Nel frattempo preparate la ganache. Portate a bollore la panna e versatela in una ciotola sopra il cioccolato tagliato a pezzetti. Mescolate fino ad avere una crema liscia, unite anche il burro e lasciate riposare mescolando di tanto in tanto.
Togliete i dolci dal forno e lasciateli raffreddare sopra una griglia. Una volta freddi spalmate la ganache su 12 metà, sul lato piatto, e chiudete con un altro biscotto fino ad aver preparato 12 baci.

I baci di Alassio furono molto amati da Gabriele D’Annunzio, che li definì come “i baci della galanteria”, e questo divenne proprio lo slogan pubblicitario impiegato per promuoverli durante gli anni ’20 e ’30 del Novecento. Lo stesso Vate era solito frequentare i caffè delle cittadine sulla Riviera Ligure di Ponente, quando accompagnava l’amata Eleonora Duse durante le tournée teatrali. Fu un caffè-pasticceria nell’antico borgo marinaro a dare i natali alla ricetta dei Baci di Alassio, grazie all’ingegno del maestro pasticciere Rinaldo Balzola, allievo del famoso pasticciere Gustavo Pfatisch di Torino. Rinaldo creò la ricetta sfruttando semplici ingredienti che la natura parca della Liguria gli offriva. La ricetta dei Baci di Alassio fu brevettata nel 1919 e portò molta fama alla pasticceria Balzola, poiché fu un importante salto di qualità per questa azienda di famiglia, che vide divenire il proprio locale uno tra i primi “caffè-concerto” in Italia. Il successo di questa prelibata creazione fu così travolgente che Rinaldo Balzola divenne il pasticciere di Casa Reale Savoia dal 1932 al 1938.
Negli anni ’40, l’azienda Perugina fece causa al Caffè Pasticceria Balzola, poiché il termine “Baci” adombrava il nome dei “Baci” della nota azienda, ma il Tribunale di Perugia sentenziò il brevetto dei Baci di Alassio come antecedente a quello dei “Baci” della Perugina. I Baci di Alassio si realizzano ancora oggi seguendo l’antica ricetta, non solo nella pasticceria Balzola, tra i locali storici d’Italia in attività dal 1902, ma in tutta la Liguria, in quanto sono anche un gettonato souvenir gastronomico. Amati da turisti e cittadini liguri, si continuano a confezionare in eleganti scatole di cartone con impresse stampe vintage e, nel 2006, hanno ottenuto la denominazione DOP e hanno contribuito all’inserimento della cittadina di Alassio tra gli Itinerari del Gusto Liguri.

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