È un frutto che polarizza i gusti degli italiani, e non solo: c’è chi proprio non riesce a farne a meno durante l’autunno e chi, invece, non li sopporta proprio. Originari dell’Asia e diffusi oggi molto nel nostro paese, i cachi sono ricchi di vitamine e fibre che aiutano il regolare transito intestinale, fanno bene anche a chi ha il colesterolo alto, ma devono essere consumati con attenzione dai soggetti diabetici. Con i cachi vaniglia, quelli più morbidi e dolci, si possono realizzare budini e mousse facili e veloci: una volta solidificati, infatti, assumono una consistenza perfetta. Questa ricetta del budino di cachi e cacao si prepara con soli 2 ingredienti ed è perfetta per portare in tavola un dessert sfizioso, ma senza sensi di colpa. Ecco come farlo.
Sbucciare il cachi e privarlo del torsolo. Scavare la polpa con l’aiuto di un cucchiaio e riporla nel bicchiere del mixer, in alternativa, di un frullatore a immersione.
Aggiungere il cacao in polvere e frullare fino a ottenere una consistenza liscia, verificando che non si siano formati grumi. Versare la purea così ottenuta in degli stampi monoporzione o in bicchieri di vetro.
Riporre gli stampini in frigorifero per qualche ora, avendo cura di coprirli con pellicola alimentare.
Sformare i budini prima del servizio su un piatto, spolverare con ulteriore cacao amaro e coprire parte della superficie con granella di mandorle, oppure con mandorle a lamelle, a seconda del proprio gusto. I budini sono così pronti per essere gustati.
Il nome non cambia: che sia singolare o plurale, infatti, si pronuncia sempre cachi. Il suo nome scientifico, invece, è Diospyros kaki, da cui deriva anche l’altro nome italiano, ma raramente diffuso, diòspiro. Per i cinesi, da cui questa pianta proviene da millenni orsono, è invece chiamato shizi. Proprio nel paese asiatico è considerato un albero (e dunque, anche i frutti) pieno di virtù, perché produce innumerevoli frutti, è particolarmente resistente, è bello e buono, e con il suo legno si possono alimentare fuochi per molto tempo. Un apprezzamento che in Italia trovò tra i principali sostenitori nientemeno che Giuseppe Verdi, e non è un caso se proprio l’Emilia Romagna, insieme alla Sicilia e alla Campania, ne hanno le principali produzioni in termini di quantità.

La Videoricetta Top