Non sono solo vini: sono racconti da scoprire, compagni di viaggio, fonti di emozione. Bordeaux, Borgogna e Rhône rappresentano l’eccellenza della produzione vitivinicola francese, e vengono da territori che hanno fatto del vino il loro stendardo e orgoglio nel mondo.
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Parlare di questi vini francesi significa infatti evocare un mosaico di terroir che si riflette in vini tra i più ricercati al mondo.
Accanto al vino, la Francia è anche terra di grandi tradizioni gastronomiche. L’autunno porta in tavola piatti caldi e confortanti, perfetti per accompagnare un calice di Pinot Noir o Chardonnay. Tra le ricette più celebri ci sono le œufs en meurette, uova affogate nel vino rosso con pancetta e cipolle, e il boeuf bourguignon, stufato di manzo cotto lentamente nel vino con verdure. Non mancano le escargots de Bourgogne, lumache cucinate con burro, aglio e prezzemolo, e il jambon persillé, prosciutto in gelatina aromatizzato. A questi si aggiungono formaggi iconici come l’Époisses, dal carattere deciso, e lo Charolais, perfetto da gustare con un calice di vino bianco.
Il piacere di degustare i migliori vini francesi non si soddisfa solo programmando un viaggio enogastronomico in queste splendide regioni francesi. A Vinòforum 2025 a Roma, calici di Bordeaux, Borgogna, Rhône arrivano direttamente dalla Francia per raccontare le loro storie uniche sotto il cielo di Roma. Dall’8 al 14 settembre, Piazza di Siena nel cuore di Villa Borghese si trasforma in una città del vino, e diventa l’occasione di avvicinarsi ad etichette che sarebbe difficile ritrovare altrove.
Sono tanti i cru che raccontano in maniera magistrale la grandezza del territorio da cui provengono, ognuno con una propria anima, ognuno con un legame profondo con la tavola. Perché i grandi vini francesi si mostrano senza filtri: potenti, eleganti, autentici. E trovano nei piatti – che siano arrosti profumati, risotti pregiati, o sapori rustici – la loro massima espressione.
I vini di Bordeaux – Cabernet Sauvignon, Merlot, o tagli classici da Médoc o Saint-Émilion – sono compagni preziosi per piatti ricchi e strutturati, capaci di sostenere la loro innata complessità. Una costa di vitello arrosto al rosmarino, proposta affumicata e succosa, accompagnata da patate fondenti all’aglio: qui il tannino levigato e la rotondità del vino creano un concerto perfetto di sapore e morbidezza. In alternativa, un magret d’anatra al miele e pepe rosa, con il suo contrappunto dolce‑speziato, esalta il frutto maturo del Bordeaux.
Il Borgogna, che sia un Pinot Nero o uno Chardonnay elegante, offre una delicatezza bilanciata da acidità armoniosa e note terrose. Un risotto al tartufo bianco, cremoso e avvolgente, ne esalta la trama aromatica: la finezza del fungo si fonde con la mineralità del vino, in un abbraccio di eleganza. La sorpresa forse più emozionante è in filetto di rombo al burro nocciola e salvia, dove la sottile grassezza del pesce e l’aroma erbaceo elevano la sottigliezza del Borgogna a poesia: un matrimonio perfetto tra mare, terra e vigna.
Il Rhône, con i suoi Syrah caldi e succosi o i blend del Nord e del Sud, porta al palato note speziate, di pepe nero o liquirizia, costruendo curve gustative intense. Un coniglio in umido con olive e rosmarino è una proposta interessante: la carne tenera e aromatica incontra la speziatura naturale del vino, in un duello di rusticità e finezza che risulta sorprendentemente moderno. O ancora, una torta salata di cipolle caramellate e formaggio di capra, dove il dolce‑naturale delle cipolle dialoga con la freschezza erbacea del Rhône, creando un contrasto armonico e colmo di fascino.
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