Il brodo di gallina è una di quelle preparazioni che sanno di casa, basta solo il nome per fare in modo che nella mente di chiunque si prefiguri la propria nonna davanti ai fornelli a girare il brodo e a preparare la pasta fatta a mano. È una ricetta semplice solo in apparenza, perché dietro a un buon brodo c’è la scelta attenta della materia prima e il rispetto dei tempi. La gallina, più soda e saporita rispetto al pollo, è l’ingrediente ideale per ottenere un brodo ricco, profondo, dal profumo avvolgente. Tradizionalmente si utilizza una gallina ruspante, fatta sobbollire a lungo insieme a verdure aromatiche come sedano, carota e cipolla, spesso con l’aggiunta di qualche grano di pepe e un ciuffo di prezzemolo. La cottura deve essere dolce e prolungata, senza fretta. Il risultato è un liquido limpido, dorato, capace di scaldare già al primo assaggio. È una preparazione che invita alla pazienza e al rispetto della tradizione, un rituale domestico che riempie la casa di profumi familiari e rassicuranti, soprattutto nei mesi freddi o durante le festività.
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In un pentolone molto capiente mettete la carne, le verdure pulite e il sale, le erbe aromatiche e il pepe. Riempite con 3 litri d’acqua e mettete sul fuoco. Non appena avrà raggiunto il bollore, abbassate il fuoco, togliete la schiuma che si sarà formata in superficie con una schiumarola. Lasciate bollire il tutto coperto con un coperchio per 2 ore fino a quando la carne sarà tenera. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
Togliete la carne e le verdure. Filtrate il liquido e riponetelo in un contenitore. Mettete il contenitore in frigorifero. Quando il brodo si sarà ben raffreddato, eliminate la parte bianca e grassa che sarà affiorata in superficie.
A questo punto potete trasferirlo in una pentola e riscaldarlo per gustarlo. Con la carne lessa avanzata potete fare delle ottime polpette.
Il brodo di gallina è una base fondamentale della cucina italiana e il suo utilizzo va ben oltre la semplice minestra. È il protagonista indiscusso dei pranzi delle feste, soprattutto il giorno di Santo Stefano. Dopo giorni passati a mangiare serve riprendersi con un buon brodo. Quello di gallina è perfetto per un pranzo leggero, ma sostanzioso, soprattutto quando accoglie tortellini, cappelletti o passatelli, trasformandosi in un piatto conviviale e carico di significato. Ma è anche un alleato prezioso in cucina: serve per insaporire risotti, dare profondità a salse e sughi, cuocere legumi o arricchire una vellutata. Preparare il brodo di gallina significa portare avanti una tradizione fatta di gesti semplici e sapori autentici, spesso legata ai ricordi d’infanzia e alla cucina delle nonne. È una ricetta che unisce le generazioni, presente nei momenti di festa ma anche nei giorni in cui si cerca conforto, dimostrando come la cucina tradizionale sappia essere al tempo stesso umile, nutriente e profondamente simbolica.

Scegliete la gallina di quelle che vedete con la pelle di color giallo, non quelle bianche, magrissime, che diventeranno immangiabili una volta cotte
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