Il Kringel estone è una brioche tipica dei paesi del nord, un dolce lievitato scenografico e profumato. A colpire subito è la sua forma intrecciata, quasi rituale, che richiama una corona o una treccia aperta, dorata in superficie e morbida all’interno. Preparato con un impasto soffice simile a quello del pan brioche, il Kringel viene farcito tradizionalmente con burro, zucchero e cannella, ma non mancano versioni arricchite con cardamomo, frutta secca o uvetta. Una volta cotto, viene spesso glassato leggermente o spolverato con zucchero a velo. È un dolce che invita alla condivisione: si serve al centro della tavola e si stacca con le mani, fetta dopo fetta, durante una colazione lenta o una merenda conviviale. Non c’è niente di meglio che metterlo al centro della tavola e fare in modo che ognuno possa staccarne un pezzo. In Estonia è molto più di un semplice dessert: è un simbolo di accoglienza, preparato per occasioni speciali, feste familiari o per celebrare momenti importanti. Mangiare diventa un gesto d’affetto.
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Preparate l’impasto del kringle. Miscelate le due farine e mescolatele al lievito in polvere. Tagliate a pezzettini il burro e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente.
Preparate quindi l’impasto.
Se impastate a mano: in una ciotola sbattete il latte con l’uovo e lo zucchero. Incominciate a impastare unendo poco alla volta le farine miscelate con il lievito. Unite quindi il burro e il sale. Impastate bene il tutto fino ad ottenere un’impasto liscio e morbido. È possibile che dobbiate utilizzare un po’ di farina in più. Lavorate il tutto per 10 minuti su una spianatoia. Ungete una ciotola con poco olio, riponete la palla d’impasto all’interno e lasciatela lievitare per almeno 2 ore al riparo da correnti d’aria.
Se utilizzate la macchina del pane: in una ciotola sbattete il latte con l’uovo e lo zucchero. Versate questa parte liquida, le farine miscelate assieme al lievito, il sale e il burro nel cestello. Impostate il programma “solo impasto” e avviate.
Se utilizzate l’impastatrice: sbattete con una forchetta il latte con l’uovo e lo zucchero nella ciotola dell’impastatrice e azionatela. Aggiungete le farine miscelate al lievito, il burro morbido a più riprese e il sale. Impastate fino a quando il composto non sarà ben incordato al gancio. Ungete una ciotola con poco olio, riponete la palla d’impasto all’interno e lasciatela lievitare per almeno 2 ore al riparo da correnti d’aria.
Quando l’impasto avrà raddoppiato il suo volume sgonfiatelo leggermente lavorandolo con le mani, avvolgetelo in un foglio di pellicola per alimenti e riponetelo a rassodare per almeno 1 ora in frigorifero. In questo modo sarà più facile manipolarlo durante la lavorazione dell’intreccio della brioche.
Nel frattempo, tagliate a dadini il burro per il ripieno della brioche e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente. Lavoratelo poi con un cucchiaio per ottenere una crema.


Infarinate il piano da lavoro, adagiateci sopra l’impasto e stendetelo con un mattarello. Dovrete formare un rettangolo da mezzo centimetro di spessore.
Spalmate il burro su tutta la superficie. Spolverate con i 3 cucchiai di zucchero semolato e con la cannella a piacere.
Arrotolate poi il rettangolo dalla parte del lato più lungo.


Servendovi di un coltello molto affilato, tagliate il torciglione a metà. Avrete ottenuto così 2 parti che andrete a intrecciare a mo’ di treccia.
Una volta intrecciato il kringle, avvolgetelo su se stesso a ciambella. Riponetelo in una teglia e lasciatelo lievitare coperto e al caldo per almeno 1 ora, 1 ora e mezza.
Scaldate il forno a 180 °C.
Sbattete l’uovo e spennellate tutta la superficie del kringle estone. Infornate e cuocetelo per 25 – 30 minuti coprendolo con un foglio di carta alluminio se si dovesse scurire troppo. Fate la prova stecchino per controllare il grado di cottura.
Una volta cotto, trasferite il kringle estone su una gratella. Lasciatelo intiepidire bene prima di servirlo spolverato con zucchero a velo, tagliato a fette e accompagnato da una buona tazza di tè.
L’origine del kringel estone affonda le radici nella tradizione nordica ed è strettamente legata all’influenza scandinava e germanica che, nel corso dei secoli, ha attraversato l’area baltica. Il termine stesso “kringel” deriva da una parola di origine germanica che indica una forma arrotolata o intrecciata, richiamando dolci simili diffusi in Svezia, Finlandia e Germania settentrionale. In Estonia il Kringel si è affermato soprattutto tra il XIX e il XX secolo, quando la panificazione domestica iniziò a fondersi con tecniche più raffinate legate ai lievitati dolci. La cannella, oggi ingrediente iconico, arrivò grazie ai commerci e divenne subito protagonista. Nel tempo, il Kringel ha assunto un valore quasi celebrativo: veniva preparato per accogliere gli ospiti importanti o per segnare passaggi significativi della vita familiare. Ancora oggi rappresenta un ponte tra passato e presente, una pietra miliare della tradizione. Questo dolce racconta una storia di contaminazioni culturali, di tradizioni tramandate a mano e di una cucina che, pur nella sua semplicità, custodisce memoria e identità.


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