Corbezzolo: proprietà, benefici e controindicazioni

di in Schede alimenti

Il corbezzolo è il frutto dell’Arbutus unedo, un albero largamente diffuso nei paesi del Mediterraneo occidentale, specialmente lungo le coste, ma presente anche nella zona meridionale dell’Irlanda.

Si tratta di una pianta sempreverde, dotata di particolare bellezza grazie alla presenza contemporaneamente di vari colori nella sua chioma: il verde delle foglie, il rosso dei frutti e il bianco dei fiori, un tris che, richiamandosi alla bandiera italiana, non poteva non fare del corbezzolo uno dei simboli della Patria. La pianta del corbezzolo si presenta come un piccolo arbusto dalla corteccia squamosa, che però può crescere fino a raggiungere anche i 10 metri.

Produce dei frutti che sono bacche sferiche del diametro di circa 2 cm, caratterizzate da piccole punte lievemente sporgenti, che da un colore giallo-dorato diventano aranciate e poi rosse a maturazione avvenuta. Questo momento si verifica intorno ai mesi di ottobre, novembre o dicembre in base alla zona geografica. Il gusto è particolare, dolce e aromatico, molto intenso e forse per questo non apprezzato da tutti. Con le foglie si preparano decotti benefici, mentre con i frutti è possibile fare delle marmellate casalinghe, visto l’alto contenuto di pectina.

Proprietà nutrizionali del corbezzolo

Come per gran parte della frutta fresca, la percentuale di acqua contenuta nei corbezzoli è molto alta, questo li rende una merenda dissetante e rinfrescante. I carboidrati si aggirano tra il 15 e il 20%, mentre bassissime sono le proteine (0,9%) e ancora di più i grassi (solo 0,6%). Invece buono risulta essere l’apporto di fibra, che equivale a circa il 16%, cosa che fa del corbezzolo un alleato della regolarità intestinale.

È anche particolarmente indicato come fonte naturale di vitamina C che, come sappiamo, funziona come ricostituente ed è amica dei processi cellulari e della salute della pelle. Discreto l’apporto anche di vitamina E, ma queste bacche si rivelano particolarmente ricche di tannini, una sostanza presente in varie piante in grado di dare effetti benefici sull’organismo umano. I tannini agiscono contro la diarrea e hanno un’azione antiossidante, utile per contrastare l’invecchiamento cellulare e i radicali liberi.

Per quanto riguarda l’apporto calorico, per ogni 100 g di corbezzoli freschi si hanno tra le 76 e le 100 kcal, a seconda della varietà. Considerando che ingerire grandi quantità di corbezzolo è sconsigliato, l’apporto calorico giornaliero rimane quindi limitato a livelli molto bassi.

Gli effetti del corbezzolo sull’organismo

Benefici

Il corbezzolo è una pianta ricca di proprietà benefiche conosciute fin dal tempo degli antichi, sia greci che romani, ritenuto un simbolo di ospitalità e abbondanza. È un potente disinfettante per le vie urinarie e viene per questo usato contro le infezioni e la cistite.

È inoltre diuretico e la tintura madre di corbezzolo è indicata per alleviare i dolori alla prostata e all’uretra. Il corbezzolo è inoltre un antiossidante e un antinfiammatorio naturale, è in grado di abbassare la pressione e migliorare la circolazione.

Per ottenere tutti questi benefici, oltre che assumere una quantità moderata di frutti maturi, si usa soprattutto consumare un decotto di foglie che devono rimanere infuse almeno 15 minuti.

Controindicazioni

Come in molti altri alimenti, frutta in particolare, esagerare è sempre sconsigliato. Per il corbezzolo in particolare, l’avvertimento è motivato dalla presenza di un discreto tasso di alcaloidi nelle bacche, che potrebbero provocare qualche disturbo allo stomaco o anche indigestione in soggetti sensibili.

È meglio, quindi, evitare di assumere grandi quantità di frutti di corbezzolo, da qui il motivo del nome latino Arbutus unedo, termine derivato dalla contrazione di unum edo, che letteralmente significa (ne) mangio uno.

Stagionalità

È la stagione dell’autunno che riserva per il corbezzolo il suo momento migliore. In questo periodo, infatti, le sue dolci bacche giungono a maturazione e il rosso intenso si sposa al verde del fogliame e al bianco dei fiori ancora presenti.

La produzione non avviene infatti in un’unica buttata, ma è a scalare, per cui anche nello stesso momento è possibile trovare sui rami frutti maturi e fiori che daranno successivamente altri frutti. I corbezzoli si possono quindi trovare in vendita in autunno o nel primo inverno, difficilmente prima.

Si tratta comunque di un frutto delicato, non adatto alla grande esportazione. Le bacche si mangiano fresche, ma è possibile trovarle anche come essenze di aromatizzazione di liquori o altri distillati.

In Corsica e nella zona del promontorio del Conero, nelle Marche, non è difficile incappare nel vino di corbezzolo, una bevanda leggermente alcolica ottenuta dalla fermentazione dei frutti maturi.

Varietà

Il corbezzolo è una pianta tipica della macchia mediterranea, che nel corso del tempo non ha subito particolari interventi di selezione da parte dell’uomo, come invece è accaduto per molte altre piante da frutto. Si tratta quindi di una pianta rustica, che resiste bene alla siccità e ai vari parassiti.

Le varietà di corbezzolo non sono molte: oltre all’Arbutus unedo, che è il più diffuso in Europa, troviamo l’Arbutus andrachne, che è tipico della Grecia e l’Arbutus andrachnoides, un ibrido naturale caratterizzato da una maggior resistenza al freddo.

Originario, invece, del Nord America è l’Arbutus menziesii, che si distingue per avere dimensioni ben più ragguardevoli e può arrivare a un’altezza di anche 30 metri.

Curiosità sul corbezzolo

Un’ultima curiosità prima di chiudere: i piccoli fiori bianchi dell’albero del corbezzolo producono un nettare particolarmente attrattivo per le api, grazie al quale possono produrre in autunno, l’ultima stagione utile per le api, un miele altamente pregiato dal gusto aromatico e leggermente amaro, detto miele di corbezzolo.

Una delle regioni più produttive, all’interno del panorama italiano, è la Sardegna, da cui ogni anno, dopo il periodo di fioritura del corbezzolo, viene messa sul mercato questa speciale qualità di miele, che sul territorio nazionale è quello col più alto valore commerciale. Il suo prezzo, infatti, può arrivare ad essere fino a 5 – 8 volte superiore alla media di quello degli altri mieli italiani.


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