Il tacchino ripieno è il grande protagonista delle tavole americane durante il Giorno del Ringraziamento, un piatto iconico che profuma di festa, tradizione e famiglia. Ma, ormai da diversi anni, anche in Italia ha trovato il suo spazio, trasformandosi in un secondo sontuoso e scenografico perfetto per i pranzi e le cene di Natale. La sua presenza al centro della tavola porta con sé quell’atmosfera conviviale che solo le preparazioni lente, ricche e generose sanno regalare. Un piatto che scalda la casa, avvolge di profumi e riporta indietro nel tempo, a quelle feste in cui la cucina era il cuore pulsante delle giornate.
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Il tacchino deve essere disossato. Questa è un’operazione molto complessa da fare da soli, per cui il consiglio è quello di farlo fare al vostro macellaio.
Preparate la farcitura. Tagliate a pezzettini molto piccoli la mortadella. Svuotate le salsicce. Mettete a bagno nel latte 4 fettine di pancarrè. Mettete a bollire le castagne per 10/15 minuti.
Unite il macinato di vitella, il macinato di manzo, il ripieno delle salsicce e la mortadella fatta a dadini in un grande recipiente.
Amalgamate con le mani il tutto, unendo anche 2 uova e 8 cucchiai di parmigiano grattugiato. Impastate per bene fino a rendere il macinato omogeneo.
Sminuzzate finemente un paio di rametti di rosmarino, con una ventina di foglie di salvia, un ciuffo di prezzemolo e mezza cipolla. Tritate per bene e spezie e unitele al macinato.
Sbucciate le castagne e riducetele a pezzetti piccoli con l’aiuto delle mani. Unite anche le castagne al ripieno di carne, insieme con le fettine di pancarrè ben strizzate dal latte.
Pepate, date una generosa grattata di noce moscata e amalgamate il tutto.
Il tacchino è pronto per essere farcito. Oliate e salate bene l’interno, quindi procedete riempendolo con l’impasto appena fatto. Non lo riempite eccessivamente, per non farlo spaccare, dato che in cottura si restringerà.
Una volta completata la farcitura, chiudetelo con un ago e dello spago da cucina. Se non avete un ago da cucina potete utilizzare tranquillamente quello da lana. Chiudetelo per bene, in modo che il ripieno non possa uscire, legate quindi anche ali e cosci stretti al corpo. Per non far bruciare le ossa sporgenti ricopritele con della carta alluminio. Mettetelo in una pirofila non troppo grande, dato che dovrà stare bello stretto. Spennellate generosamente tutta la superficie con del burro fuso. Salate e infornate.
Il tacchino deve cuocere per circa 3 ore a 180°. La prima mezz’ora fatelo dorare per bene alzando la temperatura a 200°, quindi abbassate a 180° e proseguite. Ogni 45 minuti bagnate generosamente la superficie con del vino bianco secco o del brodo vegetale in maniera che non si secchi e venga bello tenero.
L’ultima ora di cottura, qualora dovesse essere troppo colorito, copritelo con l’alluminio. Una volta sfornato, aspettate che si raffreddi prima di affettarlo. Procedete tagliando prima una coscia. In questo modo potrete partire a tagliare le fette con il ripieno in maniera facilitata. Servite il tacchino ripieno insieme a delle patate o a del purè di patate che rappresentano l’ideale contorno.
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