I tordelli lucchesi tradizionali rappresentano uno dei piatti simbolo della cucina della Lucchesia, una preparazione che parla di feste, di domeniche in famiglia e di tavole imbandite senza fretta. Si tratta di una pasta ripiena dalla forma caratteristica, simile a un grande raviolo chiuso a mezzaluna, farcito con un ripieno ricco e saporito a base di carne. La ricetta classica prevede un mix di manzo, maiale e spesso mortadella, a cui si aggiungono uova, pane ammollato, Parmigiano Reggiano, noce moscata e scorza di limone, elementi che rendono il ripieno complesso, profumato e ben equilibrato. I tordelli vengono tradizionalmente conditi con un sugo di carne corposo, cotto a lungo, che avvolge la pasta e ne esalta il carattere rustico. È un piatto che non conosce mezze misure: abbondante, sostanzioso, pensato per celebrare momenti importanti. Ogni casa custodisce la propria variante, con piccole differenze nelle proporzioni o negli aromi, ma lo spirito resta invariato: un piatto identitario, che richiede tempo, manualità e rispetto della tradizione, e che ancora oggi viene preparato come gesto d’amore verso gli ospiti.
Accanto alla versione più conosciuta, però, esiste una variante meno diffusa ma altrettanto affascinante: i tordelli lucchesi fritti. In questo caso, la pasta ripiena non viene lessata e condita con il sugo, ma fritta in olio caldo fino a diventare dorata e croccante all’esterno, mantenendo il ripieno morbido e gustoso. La frittura regala ai tordelli una veste completamente diversa, trasformandoli in un piatto perfetto per un aperitivo. Degli sfizi che si abbinano perfettamente a un calice di vino. Il contrasto tra la sfoglia croccante e il ripieno saporito è uno degli aspetti più apprezzati di questa versione, che esalta ancora di più la ricchezza della farcia. I tordelli fritti vengono talvolta gustati senza condimenti, al massimo accompagnati da una spolverata di sale o da qualche goccia di limone, proprio per non coprire il gusto intenso della carne.
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Per fare i tordelli lucchesi fritti, cuocere la carni macinate in un filo d’olio e sale, farle rosolare bene, poi sfumare con il vino. Tagliare il pane a dadini, privato della crosta ed ammollarlo nel latte.
Riunire in una terrina la carne, la bietola sminuzzata, il parmigiano, la ricotta, il pane strizzato e l’uovo. Amalgamare bene e regolare di sapore con sale e pepe.
Ricavare dalla pasta sfoglia dei dischi da 8 centimetri di diametro con un tagliapasta, disporvi al centro un cucchiaino di ripieno e chiuderli a mezzaluna sigillarli premendo con le dita.
Scaldare abbondante olio di arachide e friggere i tordelli lucchesi fritti, scolarli, asciugarli su carta assorbente e servirli.
Le origini dei tordelli lucchesi affondano nella tradizione contadina toscana, dove la pasta ripiena era riservata ai giorni di festa e alle occasioni speciali. Nel tempo, questa preparazione ha dato vita a diverse varianti locali, sia nel ripieno sia nel modo di servirli. Accanto ai classici tordelli al ragù, troviamo appunto i tordelli fritti, che rappresentano una declinazione più informale e conviviale della ricetta originale. La versione fritta, in particolare, racconta un modo diverso di vivere lo stesso piatto: meno solenne ma più immediato, perfetto per essere condiviso, magari ancora caldo, durante una festa o una riunione familiare. È la dimostrazione di come una ricetta tradizionale possa mutare senza perdere la propria identità, adattandosi ai contesti e alle abitudini, e continuando a raccontare, in ogni sua forma, la storia gastronomica di Lucca e del suo territorio.

Se non amate il fritto potete prepararli anche in forno a 200°C, ma aumentate leggermente la ricotta.
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