Una specialità da forno che accomuna tutta l’Italia da nord a sud. Una specialità che ha attraversato i secoli, anzi i millenni, perché in varianti simili questa ricetta veniva realizzata già dai Fenici e dai Greci. Per i Romani, addirittura, era il prodotto da offrire durante i sacrifici agli Dei, mentre nel Rinascimento la si trovava in ogni banchetto nuziale, accompagnata da dell’ottimo vino. Insomma, una presenza che entra nel mondo della cucina ma contamina anche la cultura e la società italiana da tempo immemore, e di cui esistono innumerevoli varianti. Oggi andiamo a scoprire 5 ricette per la focaccia che forse ancora non conoscevi, ma che difficilmente ti lasceranno a bocca asciutta!

La più classica è sicuramente la focaccia genovese, o come la chiamano da queste parti, fugassa de Zena. La sua peculiarità sta nell’altezza di circa 1 centimetro. Prodotta nel capoluogo ligure e, a macchia d’olio, in tutto il resto della regione, questa bontà da forno ha un colore dorato ottenuto grazie alla spennellata di olio EVO prima di essere infornata. Ha ottenuto il riconoscimento di PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) che sta a sottolineare la tradizione del territorio. Ne esistono diverse varianti:

La focaccia di Recco è una golosa focaccia sottile di impasto non lievitato farcita con formaggio, tipica dell’omonimo comune che si trova non lontano da Genova, sulla Riviera di Levante. La ricetta originale prevede l’utilizzo della Prescinseua, un formaggio antico e tradizionale della cucina ligure, che ha un sapore lievemente acidulo (simile a quello dello yogurt) e una consistenza simile allo yogurt. Di antichissima origine, la sua diffusione si perse per molto tempo, per poi essere recuperata durante la Prima guerra mondiale: da allora è divenuta uno dei simboli della cucina della Liguria.

Spaziando per le varie regioni d’Italia troviamo un’infinità di proposte: molto famosa è quella barese, ci spostiamo quindi dalla Liguria alla Puglia per vedere le differenze! STG dal 2010, la focaccia barese si trova in realtà in tutta la regione: è un lievitato le cui origini sono di Altamura, famosa per il suo pane. Anche qui troviamo numerose varianti a seconda della zona di produzione, ma l’impasto base è sempre di semola rimacinata, patate lesse, olio, lievito, acqua e sale. Il condimento viene messo a crudo, dopo la seconda lievitazione e prima della cottura, sempre a base di olio EVO. È preferibile la cottura in forno a legna che la rende davvero inimitabile. Tra le varianti troviamo il condimento con i pomodori, le olive baresi, origano, le patate tagliate spesse, sale grosso, rosmarino, peperoni e tutte le fantastiche verdure pugliesi.

Tipica della città di Ascoli Piceno, nelle Marche, è la cacciannànz. Il suo nome, in dialetto, indica quel lievitato che veniva infornato prima del pane e che, quindi, veniva “caccià” (tirare fuori) ”nnanze” (davanti a tutti). È una ricetta di antica tradizione perché risale all’epoca in cui le famiglie cuocevano il pane nei forni pubblici della città o in quelli di campagna. Mettere questo lievitato per primo significava testare la temperatura del forno, infatti la cottura di questa focaccia risultava essere più veloce del pane che arrivava dopo e veniva cotto in grandi quantità. La ricetta della cacciannànz è la stessa del pane, ma in superficie viene condita con aglio, olio, rosmarino, sale e olio: questa preparazione la si trova disponibile in tutti i forni della città, a testimonianza di quanto la tradizione sia rispettata e mantenuta. Ottima da sola, ma particolarmente golosa con la mortadella o un buon prosciutto crudo, da accompagnare con Falerio DOC, vino bianco della zona.

La si potrebbe definire una sorta di focaccia dolce, se non altro per la forma, ma in realtà la schiacciata fiorentina è un vero simbolo irrinunciabile della tradizione toscana. In origine veniva preparata principalmente nel capoluogo durante il periodo di Carnevale, ma si trova ormai comunemente nelle pasticcerie della città durante tutto l’anno. Il suo è un impasto semplice, fatto di uova, farina, zucchero e latte e arricchito con gli aromi dell’arancia e cacao amaro, decisamente morbido e perfetto per concludere un pranzo oppure come sfiziosa merenda di metà giornata.
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