Come coltivare i pomodori

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La coltivazione dei pomodori è uno dei tanti segreti d’oltreoceano che si sono palesati nel Vecchio Continente con la scoperta dell’America.

Fino al Seicento, però, coltivare i pomodori era considerato unicamente un hobby da giardinieri, in quanto si riteneva che i frutti della pianta fossero velenosi. Fu l’intuizione di cuochi e botanici italiani, a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, a portare sulla tavola i pomi d’oro, che persero via via il loro originale colore giallastro per divenire rossi, così come li conosciamo oggi.

Nell’orto o addirittura in balcone, coltivare i pomodori è facilissimo e alla portata di tutti: bastano solo pochi accorgimenti, che spiegheremo passo dopo passo.

Come piantare i pomodori: la scelta del terreno

Il terreno adatto per coltivare i pomodori, che sia nell’orto o in vaso, ha un pH lievemente acido, e in ogni caso compreso tra 6 e 6,8. Il dato è più importante di quanto sembra: se troppo acido, infatti, il terreno rilascia componenti che potrebbero far marcire la pianta, vanificando gli sforzi di coltivazione.

Se il pH è maggiore di 7, si può acidificare il terreno con una innaffiatura di acqua e fondi di caffè; se è inferiore a 6, invece, lo si può rendere più acido con la calce o, per una coltivazione ancor più naturale, gettando sul terreno dei gusci d’uova tritati.

È importante poi che il terreno sia compostato: per ogni metro quadrato di spazio coltivato bisogna trattare la terra con circa 30 chili di compost organico, che si può acquistare facilmente nei vivai e nelle grandi rivendite specializzate.

Coltivare i pomodori: clima e stagionalità

A differenza di alcune piante che prediligono l’ombra, il pomodoro ha bisogno di un forte soleggiamento per crescere.

Ecco perché va preferito un ambiente a illuminazione diretta, con 6-8 ore di luce al giorno (preferibilmente al mattino e con minore esposizione pomeridiana). Se il clima è molto caldo, il terreno va coperto con il pacciame, per evitare che le radici perdano l’idratazione.

I pomodori soffrono inoltre il freddo, e il ciclo vegetativo si arresta sotto i 10 gradi. Addirittura, i frutti compaiono solo sopra i 25 gradi, ed è per questo che bisogna coltivare i pomodori solo a partire dalla tarda primavera, arrivando a fruttificazione in piena estate, quando è facile superare i 30 gradi.

come piantare i pomodori

Come coltivare i pomodori: innaffiatura e consigli utili

I semi o le piante di pomodoro hanno bisogno di un terreno umido e profondo, ma ci sono delle regole da seguire. Quando si piantano le prime piantine, infatti, bisogna immergerle per il 50-80% nel terreno, in modo che le radici attecchiscano correttamente.

Tra una pianta e l’altra è importante lasciare uno spazio adeguato (50-100 centimetri nelle zone fredde, 25-50 centimetri in quelle calde), mentre nelle fasi iniziali è importante “ingabbiare” le piante con delle strutture in plastica, così che l’impianto verde possa svilupparsi con regolarità.

L’irrigazione va cadenzata su periodi di 7-10 giorni, almeno nella fase iniziale: un sistema di irrigazione a goccia è preferibile, ma se non è possibile si può innaffiare con un tubo o con il classico annaffiatoio con circa 7 litri di acqua a settimana nel primo periodo, e 3-4 litri d’acqua nelle settimane successive.

Se l’obiettivo è ottenere dei frutti molto grandi, è importante eliminare i polloni, ovvero i nuovi ramoscelli che si formano dal fusto centrale, quando sono meno lunghi di 3 centimetri.

Per eliminare le erbacce che si formano intorno alla pianta di pomodoro si può utilizzare un pacciame di paglia, mentre per favorire l’eliminazione di insetti e animali infestanti (uccelli, lumache etc.) si possono far razzolare nello spazio di coltivazione polli e anatre, che si nutrono di bruchi e altri invertebrati.

Un altro metodo naturale per prevenire le infestazioni è quello di piantare, tutt’intorno ai pomodori, piante dal forte odore come la calendula o il nasturzio, che attirano le coccinelle, antagosti naturali degli insetti e dei bruchi.


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