Mimosa è il nome di un famoso cocktail classico, molto utilizzato nei ricevimenti e grandi cerimonie, ed è un aperitivo fresco a base di champagne e succo d’arancia (oppure di spumante brut, ma non è l’originale). Andiamo a vedere come si fa!
Possiamo rintracciare le origini del mimosa cocktail a Parigi, esattamente al Ritz Hotel, ed il nome sarebbe proprio in riferimento al fiore giallo della mimosa: questa fioritura è tipica della primavera e con il suo strepitoso colore ha ispirato la nascita di questo cocktail.
Le prime notizie del Mimosa sono degli anni 20- 30 del Novecento e, venendo dalla Francia, ha come ingredienti principali Champagne e succo d’arancia, con una proporzione di 50 e 50%.
Questo cocktail risulta particolarmente fresco e vivace, assolutamente perfetto per le cerimonie, ma anche per il brunch. Semplice, profumato e gradevolmente effervescente, del Mimosa sono possibili varie versioni, vediamole insieme.
giusta per rispettare la ricetta originale, ma ovviamente, nel corso del tempo, il mondo delle
bollicine è diventato davvero molto variegato con una scelta davvero ampia.
Oggi la spumantizzazione si divide in metodo classico e metodo Martinotti Charmat, ma quello che ci interessa è capire cosa versare nel bicchiere insieme al succo di arancia, per ottenere il giusto equilibrio di sapori. È consigliabile orientare la scelta su un Extra Dry, in modo che ci sia un buon equilibrio tra acidità e dolcezza.
Insomma, Mimosa cocktail: dosi? È presto detto: una volta spremute le arance, si provvederà a filtrare il succo in modo da rimuovere tutti i residui della polpa. Dopo aver unito i due liquidi rispettando le proporzioni del 50%, si può (o meglio, si dovrebbe) mescolare con un bar spoon, delicatamente in modo da non compromettere l’effervescenza del vino. Si può aggiungere ghiaccio a piacere ed utilizzare una fettina d’arancia come decorazione.
Il nostro Mimosa Cocktail è pronto per essere gustato!
Il flûte è fondamentale perché abbiamo una parte di cocktail con un vino spumantizzato: quando si parla di bollicine il bicchiere deve avere le caratteristiche giuste per esaltare i pregi del perlage.
Grazie alla sua forma allungata, il flûte (letteralmente flauto) favorisce l’esaltazione degli aromi e dell’effervescenza, infatti le bollicine migrano in superficie come fossero catenelle.
Questo calice è diventato popolare quando hanno cominciato a prendere piede gli spumanti secchi, lasciando la coppa per le bollicine dolci. La forma allungata non preserva solo le caratteristiche organolettiche e il perlage, ma consente anche di mantenere la bassa temperatura del vino, inoltre la lunghezza dello stelo permette la giusta presa, in modo che non venga toccato il calice che contiene la bevanda: la scelta consigliata per il Mimosa Cocktail.
A tal proposito: qui ci sono 13 ricette di cocktail estivi da fare a casa con relative dosi. Se poi li preferite analcolici, abbiamo anche quelli (e sono ricette diverse).
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