Il panforte di Siena è uno dei dolci simbolo della tradizione dolciaria italiana, un concentrato di storia, spezie e profumi che racconta secoli di cultura gastronomica toscana. La prima cosa che si nota è l’immensa distesa di zucchero a velo che lo copre. Sembra un dolce misterioso. Al taglio, però, rivela subito i suoi segreti: un ripieno ricco, con noci, nocciole, mandorle e una pasta densa e profumata, legata dal miele e arricchita da un mix di spezie. Cannella, noce moscata, chiodi di garofano e pepe sono gli elementi che definiscono il carattere deciso del panforte, rendendolo un dolce intenso, da assaporare lentamente. Tradizionalmente consumato durante le festività natalizie, il panforte è un dessert che non ha bisogno di grandi porzioni: basta una fetta sottile per apprezzarne la complessità. È un dolce nato per durare nel tempo, che si conserva a lungo e che rappresenta perfettamente l’idea di convivialità toscana, fatta di gesti antichi, tavole imbandite e sapori robusti. Oggi esistono diverse varianti, come il panforte nero e il panforte margherita, ma tutte mantengono intatta l’essenza di un dolce che è diventato emblema identitario di Siena.
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In una casseruola antiaderente fate sciogliere a fuoco alto lo zucchero e il miele, avendo cura di mescolare in continuazione per evitare che lo sciroppo si attacchi o si bruci.
Spegnete il fuoco sotto il pentolino, unite le noci e i canditi tritati, le mandorle, un pizzico di cannella, i chiodi di garofano ridotti in polvere, una macinata di noce moscata, un cucchiaio di farina e mescolate bene il tutto finché non otterrete un composto piuttosto omogeneo.
Versate il composto su di un tavolo di marmo (in alternativa va benissimo un vassoio bagnato), stendetelo ad uno spessore di circa 2 cm, livellatelo bene e tagliatelo nelle forme che più gradite, solitamente rombi, quadrati o cerchi. Se decidete di farlo come una torta, non c’è assolutamente problema.
Posate i dolci sulla piastra da forno che avrete ricoperto con l’ostia e ricoprite i bordi dei vari pezzi con della carta da forno tagliata a strisce.
Cuocete in forno a 120° per circa 30 minuti.
Spolverizzate le forme di panforte con dello zucchero a velo.
Le origini del panforte di Siena sono antichissime e si intrecciano con la storia medievale della città, crocevia di commerci e di pellegrinaggi lungo la Via Francigena. Già nel XIII secolo si trovano testimonianze di un dolce speziato e compatto, preparato con miele, frutta secca e pepe, ingrediente prezioso e simbolo di ricchezza. Il nome “panforte” sembra derivare proprio dal suo sapore intenso e “forte”, dovuto all’abbondanza di spezie, oppure dalla consistenza decisa dell’impasto. Siena, grazie ai suoi rapporti commerciali, poteva contare su un facile accesso a spezie rare e costose provenienti dall’Oriente, che arrivavano nei mercati cittadini e venivano utilizzate soprattutto nei dolci destinati alle occasioni speciali. Il panforte era spesso offerto come dono ai monasteri o preparato per le feste religiose, diventando nel tempo un simbolo di prosperità e devozione. Il legame con Siena è così profondo che la ricetta tradizionale è oggi tutelata dall’Indicazione Geografica Protetta (IGP), a conferma di un’identità territoriale forte e riconoscibile. Mangiare una fetta di panforte significa, ancora oggi, assaporare un pezzo di storia senese, fatta di commercio, fede e tradizione tramandata di generazione in generazione.

Le versioni del Panforte di Siena, in quanto ricetta popolare e tramandata a voce nel tempo, sono differenti: c’è chi ci aggiunge anche 50 g di cacao amaro o 100 g di nocciole, oppure chi sceglie con cura quale frutta candita inserire. Sbizzarritevi, che la cucina è il vostro regno.
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