Pitaya, il frutto del drago e ricette da provare

di in News

La pitaya, conosciuta anche come frutto del drago, è un frutto tropicale originario dell’America centrale ed è parente del fico d’India.

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“Dragon fruit” è un appellativo che viene proprio dalla Cina, paese dove fu introdotto dopo la sua scoperta in America, è lì nacque una leggenda che lo paragonava ad un uovo di drago.

Bella da vedere

Appartiene alla famiglia dei cactus e si caratterizza per il suo aspetto vivace, colorato e la sua forma unica: le radici sono aeree, si tratta, infatti, di una pianta rampicante. I fiori attirano impollinatori particolari: essendo una pianta tropicale è visitata da pipistrelli e falene. Particolare la fioritura perché avviene nell’arco della notte e si presenta più volte durante l’anno: proprio per questo la pitaya è chiamata la regina della notte. La buccia esterna del frutto è tipicamente rosa brillante o gialla con scaglie verdi, mentre la polpa interna può variare dal bianco al rosa o al rosso, punteggiata da piccoli semi neri simili a quelli che si trovano nel kiwi.

Due tipi di frutti

Il frutto è lungo circa 10 cm, con una consistenza morbida e un profumo gradevole: ce ne sono due tipi, la pitaya rossa e quella gialla. I frutti dalla buccia gialla hanno dei semi leggermente più grandi che, alla masticazione, risulteranno croccanti, ma possono tranquillamente essere ingeriti insieme alla polpa. La rossa può risultare anche tendente al rosa, la polpa risulta bianca e caratterizzata da cremosità.

Buona da mangiare

Pitaya
Il frutto del drago è apprezzato per il suo sapore dolce e leggermente piccante, nonché per i suoi numerosi benefici per la salute. È a basso contenuto di calorie, solo 36 kcal ogni 100 grammi, ma è ricco di nutrienti essenziali come vitamina C, antiossidanti, fibre e numerosi sali minerali come ferro e magnesio.
Il buon apporto di fibre può favorire la riduzione del colesterolo, rafforzando anche il sistema immunitario: con una buona digestione, si mettono le giuste basi per il controllo del peso.
Questo frutto non contiene grassi, e con le sue poche calorie risulta idoneo per la dieta, pur fornendo una serie di apporti benefici, perché gli antiossidanti già citati sono utili a combattere l’invecchiamento.
Grazie al suo aspetto sorprendente e al valore nutrizionale, il frutto del drago ha guadagnato popolarità in tutto il mondo e viene spesso consumato fresco, da solo o in abbinamento ad altre pietanze.

Come consumarlo

Pitaya
È bene mangiare il frutto con il giusto grado di maturità, l’importante è che risulti morbido al tatto: tagliandolo in due con il coltello, la buccia verrà via senza problemi. È possibile anche mangiarlo utilizzando un cucchiaio per estrarre la polpa: si gusta da solo o con altri frutti, aggiungendo un po’ di succo di limone; in Asia è anche utilizzato per le insalate.

Tutto il gusto del frutto tropicale

La pitaya si trova sul mercato tutto l’anno e si può conservare a temperatura ambiente fino a dieci giorni: è ottima per preparare un dessert come una mousse o una cheesecake, oppure può essere utilizzata per cocktail e frullati. La pitaya viene impiegata anche per realizzare gelati e sorbetti, oppure semplicemente come guarnizione di antipasti e secondi piatti.


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