Storia e curiosità dei pizzoccheri, prodotti simbolo della Valtellina

di in News

Nascosta tra le vette delle Alpi lombarde, la Valtellina è una delle valli più famose che vanta un patrimonio naturale straordinario, borghi storici e prodotti enogastronomici preziosi. Come i pizzoccheri, un’autentica prelibatezza.

Rappresentano un piatto tradizionale, buono e appetitoso, la cui ricetta è certificata dall’Accademia del Pizzocchero di Teglio.

Cosa sono i pizzoccheri della Valtellina e la loro affascinante storia

Pizzoccheri broccoli e cipolle
I pizzoccheri sono un piatto tradizionale della Valtellina, una regione montuosa nel nord Italia famosa per i suoi formaggi e i suoi prodotti alimentari di alta qualità. In particolare, viene utilizzato un formato di pasta simile alla tagliatelle, ma più corta e più larga, preparata con la farina di grano saraceno, pura o mescolata con farina 00 e acqua. Questo tipo di tagliatelle viene poi condito con verza, patate, burro, aglio e formaggio casera.
Con il nome “pizzoccheri”, quindi, non si indica il tipo di pasta, ma il piatto intero.
La loro storia risale a secoli fa, quando il grano saraceno era uno degli ingredienti di base della dieta delle popolazioni alpine molto particolare. La pianta, infatti, è tutt’altro che simile al grano ed è originaria del Nord Europa. Qui era chiamata “Heidenkorn”, il grano dei pagani, da cui poi saraceni non cristiani.
Nel resto d’Italia la coltivazione di questa pianta è quasi scomparsa, ma in Valtellina continua a essere una formidabile attrattiva. La farina di grano saraceno è l’ingrediente base di molti dei suoi piatti tipici come, appunto la pasta dei pizzoccheri.
Con il passare del tempo, questo è diventato un piatto iconico della cucina valtellinese, celebrato per il suo gusto ricco e confortante, perfetto per affrontare i rigori dell’inverno.

8 curiosità sui Pizzoccheri della Valtellina che (forse) non conosci

  1. Origini antiche: I pizzoccheri hanno origini molto antiche e si pensa che siano stati introdotti nella Valtellina dai celti circa 2000 anni fa. Inizialmente, il grano saraceno veniva coltivato nelle valli alpine e i pizzoccheri erano considerati un alimento nutriente e sostanzioso per gli abitanti delle montagne.
  2. Etimologia del nome. La parola “pizzoccheri” dovrebbe derivare dalla radice pit o piz col significato di pezzetto; o dalla parola pinzare col significato di schiacciare, in riferimento alla forma schiacciata della pasta.
  3. Rito invernale: I pizzoccheri sono tradizionalmente consumati durante i mesi invernali, quando il clima rigido delle Alpi richiede piatti calorici e sostanziosi. Questo piatto è diventato un rito annuale per molte famiglie valtellinesi che si riuniscono intorno alla tavola per gustare questa prelibatezza insieme.
  4. La forma dei pizzoccheri: tradizionalmente, i pizzoccheri sono lunghi e piatti, simili a fettuccine larghe, e vengono tagliati a mano da abili cuochi locali.
  5. l’Accademia del Pizzocchero di Teglio: nasce il 2 agosto 2002 con l’obiettivo do valorizzare e difendere questo piatto della comunità valtellinese. Nel 2016, infatti, il piatto ha ottenuto il riconoscimento IGP e la ricetta originale è custodita dall’Accademia, tant’è che si è creato un vero e proprio marchio “Pizzoccheri di Teglio”.
  6. La pasta è molto delicata. Non bisogna usare lo scolapasta (meglio una schiumarola) e averne cura durante tutta la fase di cottura.
  7. Varianti regionali: i pizzoccheri della Valtellina sono spesso serviti con patate, verze e formaggio Valtellina Casera, ma ci sono molte varianti regionali di questo piatto. Alcune ricette includono l’aggiunta di pancetta affumicata o di altre verdure di stagione, offrendo una varietà di gusti e sapori unici.
  8. Feste dedicate ai pizzoccheri: in molte città e paesi della Valtellina vengono organizzate feste e sagre dedicate ai pizzoccheri durante l’inverno. Queste celebrazioni sono un’occasione per gustare questo piatto tradizionale in un’atmosfera festosa e conviviale, con musica, balli e divertimento per tutta la famiglia.

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