Come pulire lo zenzero

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Pianta erbacea perenne di cui si apprezza il rizoma, cioè la radice, lo zenzero possiede un gran numero di proprietà di notevole interesse, non solo per i suoi impieghi in cucina, ma anche per le riconosciute virtù officinali e medicinali.

Molto in voga nella cucina orientale, dove si utilizza da millenni, lo zenzero, o ginger, com’è chiamato nei paesi anglofoni, ha fatto il suo ingresso nella cultura occidentale solo di recente, grazie soprattutto alla diffusione dei ristoranti giapponesi, che usano servire questa piccante radice per stemperare il gusto forte del sashimi (il pesce crudo).

La radice di zenzero – Dall’estremo oriente un concentrato di benefici

Lo zenzero appartiene alla grande famiglia delle Zingiberacee, che include 52 generi e ben 3000 specie di piante, tra le quali figurano anche la curcuma ed il cardamomo. Caratteristica comune delle diverse specie è l’andamento erbaceo e la presenza di rizomi, sovente carnosi e ramificati.

Originaria dell’estremo Oriente, attualmente lo Zingiber è coltivata in tutto il mondo, nell’area tropicale e subtropicale, ed è apprezzato per i suoi principi attivi, principalmente olio essenziale, gingeroli e resine. La parte edibile della pianta è costituita dalla polpa del rizoma, dal sapore aspro e piccante, che ricorda vagamente quello del limone.

In cucina lo zenzero è utilizzato come spezia o condimento, generalmente grattugiato ma sempre in dosi ridotte, poiché il gusto forte del rizoma finirebbe col prevaricare gli altri, andando ad appiattire il sapore di ogni pietanza. Frequentemente utilizzato per ottenere tisane e bevande dal gusto aromatico, come il Ginger Ale, celebre soft drink ricavato proprio dall’estratto della radice di zenzero.

Nelle medicina popolare, invece, lo zenzero è spesso utilizzato per i suoi benefici effetti sull’apparato respiratorio, poiché in grado di lenire problematiche stagionali come tosse, raffreddore o influenza, ma anche infezioni ai bronchi o alla gola. Lenitivo e calmante, lo zenzero è impiegato per combattere il mal di stomaco, le congestioni e la diarrea.

Tra le patologie abitualmente trattate con la radice di zenzero, compaiono anche le infiammazioni, l’artrite, il diabete e la nausea, sia essa da viaggio (mal di mare, mar d’auto, etc.) sia da gravidanza sia, infine, da assunzione di chemioterapici.

Lo zenzero favorisce i processi digestivi ed evita bruciori di stomaco e meteorismo, in quanto in grado di provocare una benefica distensione delle pareti dell’intestino. I dolori mestruali e l’emicrania trovano notevole sollievo dall’assunzione dello zenzero, che intervenendo sulla vascolarizzazione, migliora l’afflusso del sangue, riducendo il dolore.

Come utilizzare la radice di zenzero

Oltre che per condire e dare un tocco esotico a pietanze salate e dolci (chi non conosce il pan di zenzero?) la Zingiber può tornare utilissimo in diversi frangenti della vita quotidiana. Masticarne un pezzetto durante un viaggio, ad esempio, lenisce il mal d’auto o il mal di mare; ingerirne una fettina, dopo un pasto impegnativo, aiuta la digestione; berne il decotto, con il miele, protegge dai malanni di stagione.

L’infuso di zenzero e limone è divenuto ormai celebre per le proprietà dimagranti ed energizzanti, mentre rappresenta un efficace depurativo se abbinato a curcuma e miele; unito al cetriolo, disintossica e combatte la ritenzione idrica, mentre, in generale, aiuta a rafforzare le difese immunitarie. Insomma, ce n’è davvero per tutti…

Come pulire e conservare lo zenzero

Lo zenzero è reperibile in commercio sotto svariate forme: fresco, candito, in polvere, in bustine da tisana, in capsule, disidratato, in base agli impieghi cui è destinato. La radice fresca, perfetta per l’impiego in cucina, ma anche per preparare infusi e decotti, oltre che un costo abbordabile, ha la caratteristica di conservarsi a lungo, a condizione che si prendano le dovute precauzioni.

La polpa del rizoma, infatti, è protetta da una scorza dalla consistenza dura e legnosa, che concorre alla conservazione ottimale della radice poiché ne evita la disidratazione. Lo zenzero fresco, quindi, va comprato con la buccia, a meno che non si abbia l’assoluta certezza di consumare, nel giro di pochi giorni, la versione decorticata che di frequente si trova nei negozi di frutta esotica.

La radice intera può essere conservata in frigorifero fino a tre settimane, se abbiamo l’accortezza di riporla prima in un sacchetto di carta, di quelli che si usano per il pane, in modo da eliminare l’umidità, e poi in una bustina di plastica. Anche la conservazione in salamoia, cioè in un barattolo con acqua e aceto, si dimostra efficace.

Ogni qualvolta ci occorre lo zenzero, provvediamo a staccarne un pezzetto, con l’aiuto di un coltello e a sbucciarlo, facendo attenzione a non tirare via troppa polpa insieme alla buccia. L’impiego di un pelapatate per rimuovere la scorza rappresenta la soluzione più efficace, ma solo se la radice presenta superfici piuttosto regolari.

L’alternativa consiste nel grattare via la scorza utilizzando un coltellino oppure, per evitare incidenti domestici, col bordo di un cucchiaio, da passare sul rizoma seguendo dei rapidi movimenti dall’alto verso il basso. Un’idea che permette di risparmiare tempo, consiste nel pelare la radice fresca, tagliarla a tocchetti e congelarla, i modo da trovarla già pronta quando ne abbiamo bisogno.


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