I filetti di baccalà fritti sono un piatto iconico della tradizione romana e napoletana, una preparazione semplice ma irresistibile che profuma di casa e di feste. Tradizionalmente vengono serviti la sera della Vigilia di Natale, quando la cucina popolare porta in tavola piatti di pesce dal carattere genuino e conviviale. Oggi però il loro successo ha superato i confini del periodo natalizio: a Roma come a Napoli, e in realtà un po’ ovunque in Italia, è facile trovarli tutto l’anno, soprattutto nelle pizzerie e nelle friggitorie. Croccanti fuori e morbidi dentro, rappresentano una delle fritture più amate in assoluto. Prepararli in casa significa portare nel piatto un sapore che sa di tradizione, di tavolate allegre e di quella semplicità che conquista sempre. La ricetta parte da pochi ingredienti—baccalà ben ammollato, una pastella leggera, olio caldo e la giusta pazienza—ma il risultato è una frittura leggera, dorata e dal sapore intenso.
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Sciacquate sotto l’acqua corrente il baccalà per dissalarlo ulteriormente.
Sciogliete il lievito di birra in pochissima acqua tiepida. In una ciotola setacciate la farina, uniteci l’uovo, il lievito di birra sciolto, un pizzico di sale e la birra.
Amalgamate accuratamente con un cucchiaio di legno o con una frusta. Se il composto risultasse troppo denso, diluitelo con qualche altro cucchiaio di vino. Coprite la ciotola con un telo e fate riposare la pastella per due ore.
Scolate il baccalà e asciugatelo bene su carta assorbente. Tagliatelo a pezzi e immergete ciascun pezzo nella pastella rigirandolo più volte per coprirlo completamente.
In una padella scaldate abbondante olio di arachide. Quando l’olio avrà raggiunto una temperatura di 190 °C immergeteci pochi pezzetti di baccalà alla volta. Man mano che saranno dorati e croccanti prelevateli con un mestolo forato e fateli asciugare su carta assorbente.
Teneteli in caldo fino a quando non avrete fritto tutto il pesce.
Servite i pezzetti di baccalà fritto su un piatto da portata precedentemente riscaldato.
Le origini dei filetti di baccalà fritti affondano nella storia gastronomica del Mediterraneo, quando il pesce conservato sotto sale rappresentava una risorsa preziosa e accessibile. A Roma, furono gli scambi con mercanti portoghesi nel XVI secolo a diffondere il baccalà, che divenne ben presto un ingrediente fondamentale della cucina popolare, usato soprattutto nei giorni di magro imposti dalla tradizione cattolica. A Napoli il baccalà arrivò con altrettanta forza, entrando stabilmente nelle ricette festive e di strada. Una curiosità affascinante: il baccalà, pur essendo pesce “povero”, è sempre stato considerato un cibo di festa, complice la sua lunga conservazione che permetteva di averlo disponibile anche nei periodi in cui il pescato fresco scarseggiava. Oggi la frittura di baccalà è un vero simbolo dell’identità culinaria italiana: ogni quartiere ha il suo posto del cuore, ogni famiglia la sua pastella segreta, e ogni assaggio racconta un pezzo di storia popolare arrivato fino a noi senza perdere fascino né sapore.

Per ottenere un baccalà fritto croccante utilizzate birra o acqua gassata freddissima in modo da aumentare lo shock termico durante la frittura e ottenere una crosticina molto croccante.
Una considerazione: non tutte le farine sono uguali. Consigliamo di usare la farina 00 con un uovo, ma se dovesse risultare troppo morbida per la pastella, utilizzate la farina 0 che è meno raffinata e tiene meglio l’impasto. La differenza fra le due è meglio provarla per capire le proprie preferenze.
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