Siena, Firenze, Arezzo: qualunque sia la città di destinazione, ogni buon pasto che si rispetta in questa regione così amata dai turisti non potrà che cominciare con i crostini toscani. Detti anche fegatini o crostini neri, devono il loro nome all’impiego dei fegatini di pollo, che vengono poi fatti cuocere con una serie di erbe aromatiche, acciughe, cipolla, burro e non solo. Di varianti ce ne sono ovviamente tante, ma nella ricetta originale ci vuole il Vin Santo (e non il vino bianco): è una cartina tornasole per riconoscere un crostino fatto bene da un’imitazione commerciale. Attenzione alle etichette? No, attenzione alla lista della spesa, perché li facciamo in casa: è meno difficile di quanto pensiate!
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Tritate finemente la cipolla e soffriggetela con 2 cucchiai d’olio fino a quando non risulterà tenera. Salate leggermente per evitare che bruci, assumendo un sapore amaro e difficile da digerire.
Aggiungete i fegatini di pollo (che avrete lasciato in ammollo all’acqua per almeno 30 minuti) e cuoceteli a fuoco moderato per 5 minuti. Sfumate con il Vin Santo e fate cuocere il tutto per almeno 5 minuti, quindi fate intiepidire.
Trasferite i fegatini con il fondo di cottura nel bicchiere del minipimer oppure in un frullatore. Aggiungete anche i capperi e le acciughe e frullate per 1-2 minuti: potete scegliere se dargli una consistenza più cremosa o a pezzi, a seconda del vostro gusto personale.
Bagnate le fette di pane toscano con poco brodo caldo e spalmate il paté di fegatini, in modo da ottenere i tradizionali crostini toscani. Serviteli su un piatto da portata che andrà messo a centro tavola, affinché tutti i commensali possano gustarli appena preparati. Il paté si conserva per qualche giorno in frigorifero in un barattolo di vetro.
Ovviamente, la risposta è una sola: col pane sciocco, ovvero senza sale. Badate bene: il nome non significa “stupido”, ma semplicemente insipido, perché non c’è il sale. La sua origine risale alla lotta tra Pisa e Firenze nel corso dell’XI secolo: la città della Torre, a quel tempo, si trovava ancora sul mare e commerciava il sale. Quando iniziò ad aumentare le tasse come ripicca nei confronti dell’attuale capoluogo toscano, questi risposero producendo pane senza sale. Nacque così un prodotto simbolo dell’alimentazione del Centro Italia, che si ritrova anche in Umbria e, in parte, tra Lazio e Marche: si conserva di più ed è adatto a preparazioni molto sapide, come appunto i crostini toscani.


Il paté di fegatini si conserva per 3 giorni in frigorifero.
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