Il perlage del vino è una cosa importante (e non solo per motivi estetici)

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Quando versiamo una coppa di vino spumante, uno dei primi dettagli che cattura l’attenzione è quel delicato flusso di bollicine che sale dal fondo del bicchiere verso la superficie: si tratta del perlage.

Il perlage del vino è un concetto preso in prestito.

Un termine che in gioielleria definisce quelle collane composte da un insieme di perle, mentre nell’affascinate mondo del vino, metaforicamente indica le “file di bollicine” di anidride carbonica che si sviluppano negli champagne e negli spumanti che salgono senza sosta dal fondo fino: un vero e proprio spettacolo per gli occhi.

Il perlage del vino, però, non riguarda solo l’aspetto estetico, pratico e percettivo, ma fornisce molte indicazioni sulle caratteristiche organolettiche, tant’è che viene utilizzato dai sommelier per dare una prima valutazione del nettare.

Cos’è il perlage del vino e perché si forma?

Perlage del vino

Il perlage del vino, come accennato si manifesta come una serie di bolle sottili e persistenti che salgono a galla quando il vino viene versato in un bicchiere. Questo fenomeno effervescente è particolarmente comune nei vini spumanti, come lo Champagne, lo spumante italiano, il Cava spagnolo e molti altri.

Il perlage del vino si forma principalmente durante la fermentazione secondaria, un processo in cui il vino base viene mescolato con lieviti e zucchero aggiunti per promuovere la produzione di anidride carbonica. Durante questa fase, i lieviti consumano lo zucchero e producono alcol e anidride carbonica come sottoprodotti. Se il vino viene poi imbottigliato con una chiusura ermetica, come un tappo a vite o un tappo a corona, l’anidride carbonica rimane intrappolata nel vino e si dissolve sotto pressione.

Quando il vino viene versato in un bicchiere, la pressione diminuisce e l’anidride carbonica viene rilasciata, formando le caratteristiche bollicine del perlage. La dimensione, la forma e la persistenza delle bollicine dipendono da vari fattori, tra cui la concentrazione di anidride carbonica nel vino, la temperatura di servizio e la forma del bicchiere.

Perché il perlage del vino è importante non solo dal punto di vista estetico

Perlage del vino

Oltre alla sua bellezza visiva, il perlage del vino svolge un ruolo fondamentale nel mostrare le caratteristiche organolettiche e la qualità complessiva del vino.

Innanzitutto, il perlage contribuisce a una sensazione di freschezza e leggerezza nel palato, grazie alla sua natura effervescente che solletica le papille gustative. Questa sensazione può migliorare l’esperienza di degustazione, rendendo il vino più piacevole da bere e facilitando la percezione di aromi e sapori.  Infatti le bollicine, nel loro percorso di risalita, portano con sé le molecole aromatiche del vino che poi vengono rilasciate e percepite all’assaggio.

Inoltre, se le bollicine sono fini, numerose, persistenti, rapide e raggiungono la superficie piuttosto velocemente, significa che il vino è di qualità, poiché queste caratteristiche indicano una fermentazione controllata e una gestione attenta del processo produttivo. Al contrario, un perlage irregolare o poco persistente può essere un segno di difetti nella produzione del vino, come una fermentazione incompleta o una scarsa gestione dei lieviti.

Non solo: il perlage del vino può contribuire alla struttura e alla complessità del vino, migliorando la sua effervescenza e aumentando la percezione di corpo e pienezza. Questo è particolarmente evidente nei vini spumanti di qualità, come lo Champagne e lo spumante Metodo Classico, dove il perlage svolge un ruolo cruciale nel bilanciare l’acidità, la dolcezza e altri componenti sensoriali del vino.

Cin cin!


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