Sono il piatto tipico della Valtellina per eccellenza: ecco come rifare i pizzoccheri a casa in pochi passi

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Nascosta tra le vette delle Alpi lombarde, la Valtellina è una delle valli più famose che vanta un patrimonio naturale straordinario, borghi storici e prodotti enogastronomici preziosi. Tra tutte le pietanze eccellenti di questo territorio non possono non ricevere una menzione speciale i pizzoccheri, il piatto tradizionale della Valtellina. L’ingrediente principale è uno specifico formato di pasta, molto simile alla tagliatelle, ma più corta e più larga, preparata con la farina di grano saraceno, pura o mescolata con farina 00 e acqua. Questo tipo di tagliatelle viene poi condito con verza, patate, burro, aglio e formaggio casera.
Con il nome “pizzoccheri”, quindi, non si indica il tipo di pasta, ma il piatto intero.
La loro storia risale a secoli fa, quando il grano saraceno era uno degli ingredienti di base della dieta delle popolazioni alpine molto particolare. La pianta, infatti, è tutt’altro che simile al grano ed è originaria del Nord Europa. Qui era chiamata “Heidenkorn”, il grano dei pagani, da cui poi saraceni non cristiani.
Nel resto d’Italia la coltivazione di questa pianta è quasi scomparsa, ma in Valtellina continua a essere una formidabile attrattiva. La farina di grano saraceno è l’ingrediente base di molti dei suoi piatti tipici come, appunto la pasta dei pizzoccheri.
Con il passare del tempo, questo è diventato un piatto iconico della cucina valtellinese, celebrato per il suo gusto ricco e confortante, perfetto per affrontare i rigori dell’inverno.

Pizzoccheri al forno
Pizzoccheri al forno

Ingredienti

  • 500 g patate
  • 400 g verza
  • 400 g farina di grano saraceno
  • 150 g burro
  • 200 g formaggio casera
  • 100 g farina 00 più un po’
  • 270 g di acqua
  • 6 spicchi di aglio
  • Grana Padano grattugiato Q.b.
  • sale Q.b.
  • Tempo Preparazione: 1 ora
  • Tempo Cottura: 30 minuti
  • Dosi: 4 persone
  • Difficoltà: Facile

Procedimento

  1. Unite all’interno di una ciotola, la farina 00 e quella di grano saraceno; successivamente aggiungete l’acqua e un pizzico di sale. Poi iniziate a impastare. Trasferite l’impasto su una spianatoia. Lavoratelo con le mani fino a renderlo omogeneo e compatto

  2. Una volta ottenuto un impasto omogeneo, stendete la pasta con il matterello fino a ottenere una sfoglia di fine, poi tagliatela formando delle strisce fini larghe circa 1cm.

  3. Preparate gli ortaggi: pelate le patate e tagliatele a mezze rondelle; sfogliate la verza, eliminate il torsolo e tagliate a metà le foglie, eliminando la costa e riducetele a strisce larghe 2 cm. 

  4. Mettete sul fuoco una pentola piena d’acqua salata. Raggiunto il bollore versate le foglie di verza; cuocetele per 8’, aggiungete le patate e cuocete ancora per 8’ dalla ripresa del bollore.

  5. Cuocete i pizzoccheri nell’acqua dove cuociono verza e patate, pochi alla volta, e cuoceteli per 8 minuti dal bollore.

  6. Nel frattempo cuocete gli spicchi d’aglio all’interno di una padella con burro.

  7. Scolate pizzoccheri, patate e verza con la schiumarola, disponeteli nel piatto e conditeli a strati con i dadini di formaggio, il burro senza aglio e abbondante formaggio grattugiato. Mescolate e servite subito.

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Pizzoccheri broccoli e cipolle

  1. Origini antiche: I pizzoccheri hanno origini molto antiche e si pensa che siano stati introdotti nella Valtellina dai celti circa 2000 anni fa. Inizialmente, il grano saraceno veniva coltivato nelle valli alpine e i pizzoccheri erano considerati un alimento nutriente e sostanzioso per gli abitanti delle montagne.
  2. Etimologia del nome. La parola “pizzoccheri” dovrebbe derivare dalla radice pit o piz col significato di pezzetto; o dalla parola pinzare col significato di schiacciare, in riferimento alla forma schiacciata della pasta.
  3. Rito invernale: I pizzoccheri sono tradizionalmente consumati durante i mesi invernali, quando il clima rigido delle Alpi richiede piatti calorici e sostanziosi. Questo piatto è diventato un rito annuale per molte famiglie valtellinesi che si riuniscono intorno alla tavola per gustare questa prelibatezza insieme.
  4. La forma dei pizzoccheri: tradizionalmente, i pizzoccheri sono lunghi e piatti, simili a fettuccine larghe, e vengono tagliati a mano da abili cuochi locali.
  5. l’Accademia del Pizzocchero di Teglio: nasce il 2 agosto 2002 con l’obiettivo do valorizzare e difendere questo piatto della comunità valtellinese. Nel 2016, infatti, il piatto ha ottenuto il riconoscimento IGP e la ricetta originale è custodita dall’Accademia, tant’è che si è creato un vero e proprio marchio “Pizzoccheri di Teglio”.
  6. La pasta è molto delicata. Non bisogna usare lo scolapasta (meglio una schiumarola) e averne cura durante tutta la fase di cottura.
  7. Varianti regionali: i pizzoccheri della Valtellina sono spesso serviti con patate, verze e formaggio Valtellina Casera, ma ci sono molte varianti regionali di questo piatto. Alcune ricette includono l’aggiunta di pancetta affumicata o di altre verdure di stagione, offrendo una varietà di gusti e sapori unici.
  8. Feste dedicate ai pizzoccheri: in molte città e paesi della Valtellina vengono organizzate feste e sagre dedicate ai pizzoccheri durante l’inverno. Queste celebrazioni sono un’occasione per gustare questo piatto tradizionale in un’atmosfera festosa e conviviale, con musica, balli e divertimento per tutta la famiglia.

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