Al pecorino, lievitata o bassa: e tu, quale preferisci per Pasqua?

di in News

Pasqua è la festa dei grandi lievitati dolci e salati, abbiamo moltissime preparazioni per tutti i gusti: con il termine Pizza di Pasqua intendiamo una ricetta che può essere realizzata in diversi modi! Scopriamoli insieme. 

La tradizione del centro Italia, tra Marche e Umbria, propone una preparazione che ricorda un panettone, un pan brioche molto morbido, infatti si utilizza lo stesso tipo di stampo: gli ingredienti prevedono la farina, le uova e il formaggio, di solito pecorino, ma se non si amano i sapori troppo forti si può fare un mix tra parmigiano e pecorino. Questa è la classica pizza al formaggio morbida e molto profumata, particolarmente saporita: viene mangiata in abbinamento ai salumi, in particolare con il ciauscolo! Questo insaccato è tipico marchigiano, nato nella provincia di Macerata e diffuso nella zona sud della regione: la sua morbidezza lo rende quasi spalmabile, perfetto per la morbidezza della pizza; la combinazione dei due sapori è una vera e propria esplosione di gusto. Questa pizza è anche chiamata crescia di Pasqua, è utilizzata durante tutto il periodo delle feste per accompagnare sia i pasti che gli aperitivi, ma da tradizione viene impiegata per la colazione del giorno di Pasqua e per la Pasquetta, in abbinamento ai salumi e alle uova sode. La storia racconta che le sue origini sono legate al medioevo, grazie al lavoro delle monache nel monastero anconetano di Santa Maria Maddalena. Il termine crescia deriva dal fatto che la lievitazione si sviluppa una volta che l’impasto è stato posizionato nell’apposito stampo, ricordando la forma del panettone.

Una ricetta antica per un sapore inimitabile

La ricetta come la conosciamo oggi fa riferimento al XIX secolo, quando da tradizione venivano impiegate quaranta uova, a simboleggiare la quaresima: con questo impasto venivano realizzate le cresce e una era per il Padre confessore.  

Si aspettava che l’impasto raggiungesse il suo massimo punto di lievitazione e poi si infornava, di solito nei forni dei paesi che venivano utilizzati in condivisione; poi era d’obbligo la benedizione per tutti i cibi pasquali.  

La versione bassa ricorda più una focaccia, il formaggio con cui viene fatta può essere un mix di ingredienti tra cui l’emmental e la sua forma consente il taglio orizzontale in modo da poterla farcire con salumi e verdure. 

Pizza di Pasqua

Salata o dolce, per accompagnare tutto il pasto 

La versione dolce è un lievitato tipico del centro Italia, tra Lazio, Abruzzo e Marche: le versioni sono infinite perchè come tante ricette della tradizione vengono realizzate con ingredienti tipici e addirittura ogni famiglia custodisce la sua particolare versione.

Mentre nella versione salata possiamo aggiungere olio all’impasto, qui è consigliato il burro o lo strutto, oltre alla cannella e alla scorza di agrumi o i canditi. Altri possibili ingredienti sono l’anice, un liquore, l’uvetta, la noce moscata, essenza di vaniglia, tutte componenti molto aromatiche.

Molti amano la glassatura, quindi è facile trovare delle versioni che si presentano con questa copertura bianca spesso decorata con zuccherini colorati. La classica forma a panettone continua ad essere il segno distintivo di questa buonissima preparazione pasquale. 

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